REPORTER SUGLI STATI GENERALI DELLA RETE TRAPIANTOLOGICA

STATI GENERALI DELLA RETE TRAPIANTOLOGICA ITALIANA

ROMA, 11 e 12 novembre 2015. Auditorium Antonianum , viale Manzoni 1.

 

L’A.I.T.F. ha partecipato con una delegazione ufficiale composta dai componenti dell’Esecutivo Nazionale: Pino ArgiolasAldo Giacardi e Franco Martino.

 

L’11 e il 12 novembre u.s., nello splendido Auditorium  di viale Manzoni  in Roma, si sono tenuti  gli “Stati Generali della rete trapiantologica italiana”. Due giornate di lavori in full time incredibili e, sotto certi aspetti, per davvero indimenticabili.  La relazione introduttiva  del direttore generale, Prof. Alessandro Nanni Costa, ha tracciato le linee  delle attività svolte dalla rete, specificando come il C.N.T. (Centro Nazionale Trapianti) sta seguendo con attenzione l’evoluzione dei trapianti considerandone i progressi e le criticità.

Ne è un esempio il C.N.T. Operativo  che monitora, segnala e consiglia per allocare oculatamente le eccedenze fonte  di problemi altrimenti non risolvibili. Tantissime sono state le relazioni tecnico/scientifiche che si sono alternate sul podio; molte delle quali sono state oggetto di confronto e, talvolta, di accanito dibattito fra le varie esperienze maturate nei rispettivi nosocomi di appartenenza. È stato, per esempio, segnalato un divario tra le morti encefaliche trattate nelle rianimazioni e quelle evidenziate a domicilio e nelle medicine; queste due ultime, in numero significativo, non vengono segnalate e potrebbero aumentare potenzialmente  le donazioni. Particolare interesse ha suscitato l’aumento delle donazioni da vivente (20%) che può ulteriormente essere incrementata  ricorrendo alla cosiddetta  donazione del ”Buon Samaritano” che le moltiplica. Moltissimo interesse è stato posto sul “prelievo a cuore fermo” che, nel muovere i primi passi, sta dimostrando come si possano avere risultati sovrapponibili a quello “a cuore battente” e pertanto contribuirà certamente  ad aumentare i trapianti. La particolarità delle procedure, in questo tipo di prelievo, richiede comunque tempi prolungati per armonizzare ed addestrare le varie strutture coinvolte (118, rianimazioni, equipe dedicate). È stato anche considerato che quanto fatto per incrementare le donazioni merita di essere rivisto con il coinvolgimento di Aziende, di Società, di A.P.S. e degli attori principali della realtà italiana. In questo dibattito si è inserito il nostro conterraneo, Dott. Franco Martino che, a nome dell’AITF  Nazionale, ha ringraziato il Dott. Nanni Costa per il graditissimo  invito e, nel congratularsi con i relatori del convegno per le altissime professionalità e competenze evidenziate nelle tematiche trattate, ha accolto con piacere la scelta di allargare ad altre istanze sociali la necessità di diffondere la cultura della donazione degli organi. Ha anche puntualizzato, però, come le O.D.V., (Associazioni di volontariato ) rappresentate e rappresentanti i trapiantati/trapiantandi,  e quindi,  dotate di una specifica sensibilità rispetto alle  altre (in quanto direttamente ed emotivamente interessate) devono essere tenute in una più adeguata considerazione perché costituiscono una potenziale risorsa. Proprio per tale motivo,- ha proseguito Martino – vanno maggiormente coinvolte nella vita della rete e dello stesso dicastero della salute pubblica.   Va dato comunque atto al C.N.T. di eccellere anche nel contesto europeo in attivismo, dal momento che si è favorevolmente appreso che esso sta collaborando con Portogallo, Spagna, Francia, Svizzera e Repubblica Ceca (portale Foedus) per la gestione delle eccedenze e la distribuzione delle medesime negli stati succitati. Inoltre, di concerto con la Repubblica Ceca, Malta, Lituania e Cipro si possono scambiare le donazioni. Con il portale Notify Library partecipa alle segnalazioni di eventi e/o reazioni avverse inerenti tutte le tematiche trapiantologiche. Del resto, l’Italia è l’unico paese europeo che certifica la qualità dei suoi centri. Alle infezioni è stata dedicata una conferenza in cui è emersa una fondata preoccupazione per le resistenze batteriche e micotiche (alcuni ceppi non rispondono all’antibioticoterapia). Queste infezioni sono portate dall’organo donato o contratte in ospedale e  possono causare la morte. In più è lo stesso trapiantato che, dimesso, le può trasmettere all’esterno. Di qui la necessità, ove possibile, di una rigorosa prevenzione e di una necessaria ricerca di nuovi antibiotici. Sulle donazioni, con relativi trapianti, di tessuti e cellule emopoietiche molto si è discusso anche parlando del codice europeo per organi o tessuti. Bisogna considerare che non esiste ancora un controllo simile a quello degli organi. In ogni caso le banche dei tessuti sono efficienti e permettono, come nel caso del prelievo da vivente, una rapida soluzione all’attesa per il trapianto. Ulteriori ed interessanti, notizie si sono apprese  in tale luogo; e cioè:  le unità che si occupano di trapianti entreranno nei  L.E.A. (Livelli Essenziali di Assistenza); dal prossimo anno sarà dato libero accesso nei team multidisciplinari della rete anche agli internisti; Il CNT interverrà autorevolmente sui C.R.T. (Centri Regionali Trapianti) che non raggiungono il livello minimo dei trapianti. Altra tematica trattata nel convegno  è stata quella dedicata allo sport dopo il trapianto di un organo, al cui dibattito ha preso la parola il Presidente del Forum Sport Italia, sig. Pino Canu, il quale ha annunciato che la prossima edizione dei Giochi Europei per trapiantati e dializzati E.D.T.G., si svolgerà nel mese di luglio 2016 ad Helsinki in Finlandia. Nella circostanza  ha anche voluto ricordare le bellissime prestazioni degli atleti trapiantati italiani ai Giochi Europei di Cracovia del 2014, dove hanno vinto un trentina di medaglie.

I lavori si sono conclusi con l’intervento del direttore Nanni Costa, il quale, nel ringraziare tutti gli intervenuti,  ha voluto anche meglio ribadire la linea del CNT sul tema dello sport proferendo le testuali parole: ” per noi l’obiettivo prioritario è quello di riuscire a portare in palestra il doppio dei trapiantati dello scorso anno, perché purtroppo la sedentarietà colpisce tutti i trapiantati e,  sappiamo bene che questo messaggio non è facile da far arrivare. Come operatori della sanità pubblica che si occupa di trapianti , dobbiamo chiederci: qual’ è il nostro goal? E’ la medaglia, o sono trenta trapiantati in più che fanno attività motoria o sportiva?  Quasi come un novello sostenitore dello “Sport per tutti” Nanni Costa ha proseguito il suo accorato intervento: ” A noi non interessano le medaglie ma i pazienti! Come C.N.T. non siamo interessati a dare più fondi per la selezione degli atleti agonisti trapiantati perché riteniamo prioritario portare più gente nelle palestre”. Il direttore  del CNT, infine, ha voluto ribadire che sarà loro cura  lavorare attivamente per programmare l’attività sportiva dei trapiantati a discapito delle medaglie.

In conclusione il C.N.T. e le realtà dei centri  stanno iniziando un nuovo processo strategico che pensiamo possa portare ad un miglioramento dell’ efficienza e, conseguentemente, ad una maggiore efficacia.

Ufficio Stampa e Comunicazione AITF

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